Centro Infanzia

Scuola dell'infanzia

Nell’1889 Isola Rizza fu allietata dal grande avvenimento:  l’inaugurazione dell’Asilo infantile fatto costruire dal signor Giacinto Bonanome, che dopo aver perso il figlio e la moglie decise di dedicare il suo tempo e i propri averi al benessere dei bambini e delle famiglie del paese. Ora le cose sono cambiate: il vecchio edificio è stato comprato dalla casa di riposo Luigi Ferrari e l’istituzione Bonanome è stata trasferita ormai dal 2003, in un edificio di nuova costruzione attigua alla chiesa parrocchiale. Da gennaio 2015 il centro infanzia è stato trasformato da un ente morale  IPAB a Fondazione “G. Bonanome” con un nuovo statuto che ne sostenga l’attività.

 

La nostra scuola dell’infanzia accoglie tutti i bambini e bambine di età fra i 3 anni e i 6, senza distinzione di sesso, razza e religione.  Ogni bambino viene visto come singolo soggetto dell’azione educativa, nel riconoscimento della specificità della persona umana. Il pensiero dell’individuo nasce dall’esperienza, quest’ultima intesa come esperienza sociale

L’educazione deve aprire la via a nuove esperienze e al potenziamento di tutte le opportunità per uno sviluppo ulteriore.

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L’esperienza è realmente educativa nel momento in cui produce l’espansione e l’arricchimento dell’individuo, conducendolo verso il perfezionamento di sé e dell’ambiente. Un ambiente in cui vengono accettate le pluralità di opinioni di diversi gruppi in contrasto tra loro, favorisce lo sviluppo progressivo delle caratteristiche dell’individuo.

 

Tenendo presente tutto ciò la nostra scuola:

  • tiene presente la centralità della persona, con l’originalità del suo percorso individuale e la rete di relazioni della famiglia;

  • pone il bambino al centro dell’azione educativa in tutti i suoi aspetti: cognitivi, affettivi, relazionali, corporei, estetici, etici, spirituali, religiosi;

  • definisce le proposte in una relazione costante con i bisogni fondamentali e i desideri dei bambini;

  • pone particolare attenzione alle diversità, sia culturali che di handicap, affinché ognuno possa sentirsi realizzato all’interno della scuola.

Nella scuola dell’infanzia di ispirazione cristiana, si domanda la collaborazione e la compartecipazione dei genitori per garantire la coerenza dell’azione educativa e per non disorientare il bambino con atteggiamenti, stili di vita e giudizi di valore contraddittori e contrastanti.

La scuola come ambiente di apprendimento

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Secondo le sorelle Agazzi l’attività del bambino è il punto centrale del processo educativo.  Il bambino deve essere libero di fare da sé pur rispettando l’ordine  delle cose ed essere capace di collaborare con gli altri seguendo il metodo del mutuo insegnamento: il bambino più esperto e consapevole fornisce informazioni ed indicazioni ad un proprio compagno meno preparato.


Per Vygotskij il bambino è il protagonista e il costruttore della propria conoscenza, cresce lavorando sulla zona di sviluppo prossimale che  “E’ la distanza tra il livello di sviluppo attuale come lo si può determinare attraverso il modo in cui il bambino risolve i problemi da solo e il livello di sviluppo potenziale come lo si può determinare attraverso il modo in cui il bambino risolve i problemi assistito da un adulto o collaborando con altri bambini più avanti”.

L’utilizzo in classe del Cooperative Learning per alcune attività determina un contesto in cui più facilmente i bambini assumono comportamenti  cooperativi riconoscibili in: condivisione di risorse, sia di materiali che di abilità, condivisione con i compagni, offerta d’aiuto, corresponsabilità,  atteggiamenti di stima, di incoraggiamenti, comunicazione aperta, diretta, non violenta, interesse per affrontare assieme le situazioni  problematiche e/o conflittuali tentando di risolverle costruttivamente. La nostra scuola dell’infanzia si pone le finalità, tratte dalle Indicazioni, di promuovere lo sviluppo dell’identità, dell’autonomia, della competenza e  della cittadinanza.

  • Identità: significa vivere serenamente tutte le dimensioni del proprio io, stare bene, essere rassicurati nella molteplicità del proprio fare e sentire, sentirsi sicuri in un ambiente sociale allargato, imparare a conoscersi e ad essere riconosciuti come persona unica ed irripetibile.

  • Autonomia: significa avere fiducia in sé e fidarsi degli altri; provare soddisfazione nel fare da sé e saper chiedere aiuto o poter esprimere insoddisfazione o frustrazione, esprimere sentimenti ed emozioni, esprimere opinioni.

  • Competenze: significa giocare, muoversi, manipolare, curiosare, domandare, imparare a riflettere sull’esperienza attraverso l’esplorazione, l’osservazione e i confronto tra proprietà, quantità, caratteristiche; ascoltare, comprendere, rievocare azioni ed esperienze; descrivere, rappresentare e immaginare, “ripetere” con simulazioni e giochi di ruolo con linguaggi diversi.

  • Cittadinanza: significa scoprire l’altro da sé e attribuire progressiva importanza agli altri e ai loro bisogni; rendersi conto della necessità di regole condivise; dialogo fondato sulla reciprocità di ascolto, l’attenzione del punto di vista dell’altro e alle diversità di genere, il riconoscimento di diritti e doveri; un comportamento eticamente orientato, rispettoso degli altri, dell’ambiente e della natura.

Tali finalità vengono raggiunte attraverso un ambiente ben organizzato e strutturato, ricco di relazioni con i pari e con i bambini di età diverse e grazie alla professionalità e preparazione dei docenti e di tutto il personale che opera nella struttura scolastica, con un dialogo continuo con le famiglie.

 

[Ptof 2019/2022 Scuola dell’Infanzia]

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